martedì 23 febbraio 2010

STAN LAUREL



Sul Fatto Quotidiano di oggi Giovanna Gabrielli ricorda che il 23 febbraio del 1965 scompariva Stan Laurel, per noi Stanlio, amico inseparabile di Oliver Hardy/Ollio. Molti anni fa, travolto dall'entusiasmo dopo la lettura della biografia di Laurel e Hardy scritta da Simon Louvish, scrissi un fluviale articolo sulla celebre coppia. L'articolo è ancora sul mio sito personale, a questa pagina.

7 commenti:

Unknown ha detto...

Be', se è per questo, il primo febbraio era l'anniversario della scomparsa di un altro grande - grandissimo -, indimenticabile: Buster Keaton. Ci ha lasciato nel 1966 a quasi un anno esatto da Stan.

Pochi hanno sottolineato - e mai abbastanza - la carica innovativa del nostro duo e, soprattutto, di Buster Keaton. Entrambi hanno introdotto nel cinema espedienti tecnico/recitativi che vengono utilizzati tutt'oggi.

A chi non li conosce o non ha avuto modo di apprezzarli, consiglierei l'intramontabile I FIGLI DEL DESERTO (per il due) e COME VINSI LA GUERRA (per Buster).

Buon divertimento.

Michele Medda ha detto...

Giustissimo. Aggiungo che l'articolo sul Fatto di ieri si apriva proprio con le parole di ammirazione di Buster Keaton per Stan Laurel. A differenza di quanto accadde con Keaton (e non parliamo nemmeno di Chaplin), ci vollero anni perché il genio di Laurel fosse riconosciuto come il vero motore delle comiche di Stanlio e Ollio.

Nemo ha detto...

A parte il fatto che noto nuovamente, con piacere, che leggi Il Fatto Quotidiano.. :)

Laurel non si discute, un grandissimo. Credo di avere un'adorazione per questa coppia straordinaria... sicuramente riconosciuta troppo tardi dalla critica.

Complimenti Michele anche per il tuo bellissimo articolo.

Anonimo ha detto...

Vado fuori tema per farti complimenti.
Il finale del bellissimo numero in edicola mi ha colpito come un pugno allo stomaco. Ammetto di averti odiato per circa 5 secondi. :)
Ho molto apprezzato la riflessione sulle recriminazioni. Anche a me, al verificarsi di eventi molto dolorosi, mi è capitato di fare gli stessi identici ragionamenti. E' inutile recriminare sulle piccole coincidenze sfortunate. Ma proprio come il tuo personaggio, non riuscivo a farne a meno.

Gran bella storia, emozionante e coinvolgente. Però il parere positivo l'ho pensato al secondo numero 6. Per i primi 5 mi sono limitato al turpiloquio. :D

Luigi

Marco D ha detto...

Il più struggente Stan Laurel l'ha raccontato Osvaldo Soriano nel suo Triste, Solitario y Final, uno dei romanzi che amo di più in assoluto.

Michele Medda ha detto...

Sì, Marco, ho citato un lungo brano del romanzo di Soriano nel mio sito, in un articolo sulle citazioni di Stanlio e Ollio negli altri media. Ci sono anche i comici inglesi Mayall & Edmondson, Robert Aldrich, Garth Ennis, e il nostro Silver.

Michele Medda ha detto...

PS: il link al pezzo è questo:
http://xoomer.virgilio.it/michele_medda/tributi.html